Finalmente, dopo svariati eoni, torno a scrivere sulle pagine di questo blog. Il tempo è tiranno, giocare e scrivere diventano attività sempre più rare. Eppure, ogni tanto, uno spiraglio di luce fa capolino nel mare delle tenebre... beh, ok sto esagerando con la drammaticità...
Rifaccio. Capita che nonostante gli impegni e le avversità, ogni tanto si riesca a organizzare una "maratona". Una giornata dedicata al gioco, dalla mattina alla sera, spezzata solo per le pause fisiologiche necessarie per nutrirsi e fare i propri bisogni, condita con cibi insalubri, bibite gassate e birra. Può anche capitare che questa giornata cada proprio nella domenica più calda dell'anno e forse della storia, in un ambiente non climatizzato, dove ben presto i corpi dei partecipanti iniziano a grondare sudore. Come in una maratona. Ma come in una maratona non si molla.
Questa giornata che ha provato il fisico oltre che la mente, mi dà l'opportunità di parlare di ben tre giochi che ho avuto modo di provare, portandoli all'attenzione del grande pubblico dei lettori del blog.
Il primo di questi è l'italianissimo "Il Mio Fantasy".

IL MIO FANTASY

Primo tra i titoli sul tavolo, l'abbiamo in realtà giocato solo brevemente durante la maratona perché si trattava solo di chiudere un'avventura già iniziata alcune sere prima.
Ho avuto modo di giocare un paio di volte a Il Mio Fantasy con persone diverse, per cui posso dare un giudizio non basato solo sulle prime impressioni.
Si tratta di un prodotto nostrano di cui andar fieri (sì lo so che sto anticipando un giudizio...), ad opera di Giovanni Micolucci, edito da Vas Quas Editrice.
Il Mio Fantasy è innanzitutto un gioco epico, che si propone di ricostruire le gesta degli eroi di fronte alla grande minaccia. Un cliché tipico delle classiche saghe fantasy in cui gli eroi sono davvero eroi capaci di scelte difficili ed estreme, e non numeri e statistiche. Dove i protagonisti impugnano armi incredibili e potenti contro il male, ma sono allo stesso tempo persone, con i loro dubbi, fragilità, debolezze, che li possono spronare a lottare o desistere.
Come ho scritto sopra il gioco invita a pescare a piene mani dai più classici archetipi del fantasy, fornendo tuttavia gli strumenti, attraverso un regolamento snello e ben congegnato, di uscire dal seminato e rendere il risultato non banale. Trova nel sistema di gioco veloce ed incentrato sulla narrazione il suo punto di forza, per cui se siete amanti delle statistiche o se vi viene il prurito solo a sentir nominare i giochi non tradizionali, fermatevi qua. Non fa per voi.
Il Mio Fantasy si propone quindi di farvi vivere le emozioni di un'intera campagna fantasy in un arco temporale di circa 4-5 ore, setup compreso. Obiettivo ambizioso.

Come funziona
Il Mio Fantasy è un gioco di ruolo Fantasy Eroico, in cui sarete gli unici testimoni dell'avvicinarsi di una Minaccia e vi ritroverete catapultati in un lungo viaggio. Ma riuscirete a non guardarvi indietro? Cosa farete quando la vostra vita è il pegno da pagare per salvare il Mondo?
Lungi da me entrare nel dettaglio del regolamento. C'è il manuale per quello, di cui è anche possibile vedere una preview sul sito dell'editore (qui). Mi limiterò a ripercorrere la struttura di una partita per evidenziarne le peculiarità.
Si inizia pennellando a grandi linee il mondo tutti assieme. Ogni giocatore inserisce elementi su ciò che desidera venga portato in gioco. In questa fase si danno i tratti caratteristici dell'ambientazione: sarà classica, oppure uno steam-fantasy o altro ancora? Ci sono elfi, nani, ecc.? Com'è fatto il mondo? Cose di questo tipo. Non serve andare nel dettaglio, bastano poche informazioni di carattere generale. Tanto quanto basta per rendere il flavour della storia. Il tempo stesso di questa fase è talmente rapido che vi obbligherà a lasciare spazi bianchi, cosa che non è solo una conseguenza intrinseca al processo creativo, ma una necessità. Essi verranno riempiti in gioco, quando necessario.
Si passa quindi alla creazione dei personaggi, definiti in primis da Tipologia (guerriero, esploratore, mago) e Possibilità (ovvero le abilità speciali che li caratterizzano). Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti a "sole" tre classi, ma tenete presente che Tipologie e Possibilità abbracciano in senso ampio gli archetipi descritti, lasciando che sia la fantasia l'unico limite alla creazione del proprio personaggio. Che sia un pacato guaritore, un barbaro irascibile, un condottiero calcolatore, un furfante silenzioso come la notte, rientrerà comunque nelle Tipologie sopra citate, e le sue Possibilità diranno cosa è in grado di fare. Non si tirano dadi nella creazione dei personaggi, tutto si basa su frasi e parole. Inoltre, è importante ricordare sempre che i personaggi sono Eroi ed in quanto tali capaci di imprese che nessun altro potrebbe compiere.
Una volta impostati i personaggi, si passa alla definizione della Minaccia. Qui si nota per la prima volta come il ruolo del GM sia leggermente diverso rispetto ad altri giochi. La Minaccia viene definita collaborativamente dagli stessi giocatori, che arriveranno quindi a creare la loro stessa missione e obiettivo. Il compito del GM sarà quello di aiutarli nello sforzo creativo ed in seguito ostacolarli nei loro intenti, ma saranno i giocatori gli artefici della loro avventura!
Un altro passaggio importante nella creazione dei personaggi sono i Legami, suddivisi in Presente e Passato, ovvero ciò che lega il personaggio a persone, luoghi o motivazioni. Quelli col passato rappresentano ciò che l'eroe si lascia alle spalle, quelli col presente i suoi ideali, i suoi compagni, le sue motivazioni.
Fatto questo e scelto l'Equipaggiamento si è pronti a partire per la prima missione.

Il Mio Fantasy si suddivide in Scene, che possono essere di Missione o di Legame. Le Scene di Missione vengono impostate con la definizione dell'obiettivo da parte dei giocatori. Definita la Minaccia, in genere l'obiettivo scaturisce in maniera quasi naturale da un gioco di domande e risposte tra GM e giocatori. Il gioco prosegue con i giocatori che perseguono l'obiettivo ed il GM che ha il compito di ostacolarli generando Conflitti. Il sistema dei Conflitti è la parte più "meccanica" del gioco, e si gestisce mediante pool di dadi. Il GM imposta la difficoltà di un conflitto e il giocatore, dichiarato ciò che vuole ottenere, mette descrittivamente in gioco le proprie capacità (Tipologia e Possibilità), l'ambiente circostante, il proprio equipaggiamento, nonché i propri Legami (le motivazioni, i ricordi, gli ideali...) per incrementare le proprie probabilità di riuscita coi dadi.

Come vengono utilizzati i Legami nei Conflitti diventa un modo per tracciare le motivazioni del personaggio. Usarli permette di superare più facilmente un Conflitto, ma allo stesso tempo potrebbe far rimpiangere all'eroe ciò che ha lasciato. Nel tempo, sarà proprio il sistema dei Legami assieme alla riuscita o fallimento delle missioni, a determinare se un personaggio arriverà ad affrontare la Missione Finale, o si tornerà sui suoi passi lasciando il mondo al proprio destino.
Questo meccanismo viene ben recitato in gioco attraverso le Scene di Legame che generalmente intervallano le missioni. In tali Scene i giocatori sono portati a confrontarsi con le proprie motivazioni ed i propri dubbi, in un crescendo d'intensità che li porterà alla resa o alla Missione Finale in cui affronteranno una volta per tutte la minaccia che grava sul mondo.

Molto interessante anche la meccanica dell'Atto Eroico con cui un personaggio può sacrificarsi come solo gli eroi sanno fare. Un atto che, nella missione finale, può anche arrivare all'estremo sacrificio in nome della vittoria contro la minaccia. Un modo indubbiamente valido per aggiungere un notevole carico emotivo, epicità e drammaticità alle situazioni più difficili.

Le mie considerazioni

Innanzitutto, Il Mio Fantasy è un gioco che mantiene ciò che promette. Scusate se è poco. Il regolamento snello e veloce, le meccaniche facili da apprendere in poco tempo remano tutte nella direzione che si prefigge il gioco. Ed infatti l'ambizioso obiettivo di far vivere in poche ore le emozioni di un fantasy eroico viene raggiunto con agevole naturalezza.
Tutto questo però se si sta alle sue regole e alla sua struttura narrativa. Come tutti i giochi non tradizionali, va giocato seguendone le regole. Se si cerca di sfruttare la propria esperienza di gioco "alla D&D" credendo di cavarsela e facendo a modo proprio, si va inevitabilmente incontro ad un flop.
Non nascondo che ad alcuni il gioco potrebbe non piacere, proprio per la sua impronta fortemente narrativa che richiede da parte di tutti i giocatori un contributo attivo. Ci sono giocatori che non sono fatti per questo, che sono intimoriti dalla libertà d'azione e narrazione, che si sentono persi e si bloccano quando devono raccontare senza percorrere la strada tracciata dal GM. Lo dico perché uno dei partecipanti con cui ho giocato è così, ed infatti non è riuscito ad apprezzare il gioco, anzi lo ha veramente sofferto nonostante gli sforzi di tutti nell'aiutarlo.
Dal punto di vista del GM invece il carico di lavoro di preparazione è praticamente nullo. La mia maggior fatica è stata imparare il regolamento quel che basta per esserne pratico e assistere i giocatori durante i primi utilizzi delle meccaniche.
Il processo di creazione che dà ai giocatori l'onere di definire il proprio scopo, ha un vantaggio sottinteso che è quello di far sì che portino in gioco ciò che vogliono vedere in gioco, la minaccia che vogliono affrontare. Non sarà il GM a imporla per loro e pertanto non potrà essere qualcosa che non li aggrada o non suscita il loro interesse.

Il Mio Fantasy è un gioco ideale per riempire una o due serate, per one-shot autoconclusive. Lo vedo meno indicato per strutturare campagne, anche se esistono modi per farlo. Personalmente ritengo che dia il proprio meglio nei tempi per cui è congegnato. E' sicuramente un ottimo modo per intervallare altri giochi con più serialità, o per giocare comunque quando qualche giocatore da buca all'improvviso prima della periodica gaming night.

Infine, altro grande punto di forza sta nella disponibilità dell'autore: per me che son di coccio, alcuni passaggi del regolamento dopo aver letto il manuale restavano poco chiari. Mi è bastato contattare Giovanni per ricevere spiegazioni e pieno supporto portati con rara gentilezza, da una persona che trasuda passione per ciò che fa. Per questo, invito chiunque legga queste righe a dare un'occhiata anche alle altre sue creazioni. Io l'ho fatto e non me ne sono pentito.

Per chi volesse acquistare Il Mio Fantasy, il link si trovano sul sito della Vas Quas Editrice, dove potete scegliere tra edizione cartacea o digitale (ed il PDF costa davvero una sciocchezza, 5 Euri, fosse anche solo per la curiosità di sapere come si gioca).

Mi piacerebbe poter scrivere le cronache romanzate delle mini-saghe che sono scaturite dalle partite svolte, ma purtroppo dubito che ne avrò il tempo. Ed è un peccato perché il gioco permette di crearle con tale facilità...
Ora mi fermo, nel prossimo articolo il secondo gioco provato durante la "maratona"!

IL MIO FANTASY

Finalmente, dopo svariati eoni, torno a scrivere sulle pagine di questo blog. Il tempo è tiranno, giocare e scrivere diventano attività sempre più rare. Eppure, ogni tanto, uno spiraglio di luce fa capolino nel mare delle tenebre... beh, ok sto esagerando con la drammaticità...
Rifaccio. Capita che nonostante gli impegni e le avversità, ogni tanto si riesca a organizzare una "maratona". Una giornata dedicata al gioco, dalla mattina alla sera, spezzata solo per le pause fisiologiche necessarie per nutrirsi e fare i propri bisogni, condita con cibi insalubri, bibite gassate e birra. Può anche capitare che questa giornata cada proprio nella domenica più calda dell'anno e forse della storia, in un ambiente non climatizzato, dove ben presto i corpi dei partecipanti iniziano a grondare sudore. Come in una maratona. Ma come in una maratona non si molla.
Questa giornata che ha provato il fisico oltre che la mente, mi dà l'opportunità di parlare di ben tre giochi che ho avuto modo di provare, portandoli all'attenzione del grande pubblico dei lettori del blog.
Il primo di questi è l'italianissimo "Il Mio Fantasy".

IL MIO FANTASY

Primo tra i titoli sul tavolo, l'abbiamo in realtà giocato solo brevemente durante la maratona perché si trattava solo di chiudere un'avventura già iniziata alcune sere prima.
Ho avuto modo di giocare un paio di volte a Il Mio Fantasy con persone diverse, per cui posso dare un giudizio non basato solo sulle prime impressioni.
Si tratta di un prodotto nostrano di cui andar fieri (sì lo so che sto anticipando un giudizio...), ad opera di Giovanni Micolucci, edito da Vas Quas Editrice.
Il Mio Fantasy è innanzitutto un gioco epico, che si propone di ricostruire le gesta degli eroi di fronte alla grande minaccia. Un cliché tipico delle classiche saghe fantasy in cui gli eroi sono davvero eroi capaci di scelte difficili ed estreme, e non numeri e statistiche. Dove i protagonisti impugnano armi incredibili e potenti contro il male, ma sono allo stesso tempo persone, con i loro dubbi, fragilità, debolezze, che li possono spronare a lottare o desistere.
Come ho scritto sopra il gioco invita a pescare a piene mani dai più classici archetipi del fantasy, fornendo tuttavia gli strumenti, attraverso un regolamento snello e ben congegnato, di uscire dal seminato e rendere il risultato non banale. Trova nel sistema di gioco veloce ed incentrato sulla narrazione il suo punto di forza, per cui se siete amanti delle statistiche o se vi viene il prurito solo a sentir nominare i giochi non tradizionali, fermatevi qua. Non fa per voi.
Il Mio Fantasy si propone quindi di farvi vivere le emozioni di un'intera campagna fantasy in un arco temporale di circa 4-5 ore, setup compreso. Obiettivo ambizioso.

Come funziona
Il Mio Fantasy è un gioco di ruolo Fantasy Eroico, in cui sarete gli unici testimoni dell'avvicinarsi di una Minaccia e vi ritroverete catapultati in un lungo viaggio. Ma riuscirete a non guardarvi indietro? Cosa farete quando la vostra vita è il pegno da pagare per salvare il Mondo?
Lungi da me entrare nel dettaglio del regolamento. C'è il manuale per quello, di cui è anche possibile vedere una preview sul sito dell'editore (qui). Mi limiterò a ripercorrere la struttura di una partita per evidenziarne le peculiarità.
Si inizia pennellando a grandi linee il mondo tutti assieme. Ogni giocatore inserisce elementi su ciò che desidera venga portato in gioco. In questa fase si danno i tratti caratteristici dell'ambientazione: sarà classica, oppure uno steam-fantasy o altro ancora? Ci sono elfi, nani, ecc.? Com'è fatto il mondo? Cose di questo tipo. Non serve andare nel dettaglio, bastano poche informazioni di carattere generale. Tanto quanto basta per rendere il flavour della storia. Il tempo stesso di questa fase è talmente rapido che vi obbligherà a lasciare spazi bianchi, cosa che non è solo una conseguenza intrinseca al processo creativo, ma una necessità. Essi verranno riempiti in gioco, quando necessario.
Si passa quindi alla creazione dei personaggi, definiti in primis da Tipologia (guerriero, esploratore, mago) e Possibilità (ovvero le abilità speciali che li caratterizzano). Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti a "sole" tre classi, ma tenete presente che Tipologie e Possibilità abbracciano in senso ampio gli archetipi descritti, lasciando che sia la fantasia l'unico limite alla creazione del proprio personaggio. Che sia un pacato guaritore, un barbaro irascibile, un condottiero calcolatore, un furfante silenzioso come la notte, rientrerà comunque nelle Tipologie sopra citate, e le sue Possibilità diranno cosa è in grado di fare. Non si tirano dadi nella creazione dei personaggi, tutto si basa su frasi e parole. Inoltre, è importante ricordare sempre che i personaggi sono Eroi ed in quanto tali capaci di imprese che nessun altro potrebbe compiere.
Una volta impostati i personaggi, si passa alla definizione della Minaccia. Qui si nota per la prima volta come il ruolo del GM sia leggermente diverso rispetto ad altri giochi. La Minaccia viene definita collaborativamente dagli stessi giocatori, che arriveranno quindi a creare la loro stessa missione e obiettivo. Il compito del GM sarà quello di aiutarli nello sforzo creativo ed in seguito ostacolarli nei loro intenti, ma saranno i giocatori gli artefici della loro avventura!
Un altro passaggio importante nella creazione dei personaggi sono i Legami, suddivisi in Presente e Passato, ovvero ciò che lega il personaggio a persone, luoghi o motivazioni. Quelli col passato rappresentano ciò che l'eroe si lascia alle spalle, quelli col presente i suoi ideali, i suoi compagni, le sue motivazioni.
Fatto questo e scelto l'Equipaggiamento si è pronti a partire per la prima missione.

Il Mio Fantasy si suddivide in Scene, che possono essere di Missione o di Legame. Le Scene di Missione vengono impostate con la definizione dell'obiettivo da parte dei giocatori. Definita la Minaccia, in genere l'obiettivo scaturisce in maniera quasi naturale da un gioco di domande e risposte tra GM e giocatori. Il gioco prosegue con i giocatori che perseguono l'obiettivo ed il GM che ha il compito di ostacolarli generando Conflitti. Il sistema dei Conflitti è la parte più "meccanica" del gioco, e si gestisce mediante pool di dadi. Il GM imposta la difficoltà di un conflitto e il giocatore, dichiarato ciò che vuole ottenere, mette descrittivamente in gioco le proprie capacità (Tipologia e Possibilità), l'ambiente circostante, il proprio equipaggiamento, nonché i propri Legami (le motivazioni, i ricordi, gli ideali...) per incrementare le proprie probabilità di riuscita coi dadi.

Come vengono utilizzati i Legami nei Conflitti diventa un modo per tracciare le motivazioni del personaggio. Usarli permette di superare più facilmente un Conflitto, ma allo stesso tempo potrebbe far rimpiangere all'eroe ciò che ha lasciato. Nel tempo, sarà proprio il sistema dei Legami assieme alla riuscita o fallimento delle missioni, a determinare se un personaggio arriverà ad affrontare la Missione Finale, o si tornerà sui suoi passi lasciando il mondo al proprio destino.
Questo meccanismo viene ben recitato in gioco attraverso le Scene di Legame che generalmente intervallano le missioni. In tali Scene i giocatori sono portati a confrontarsi con le proprie motivazioni ed i propri dubbi, in un crescendo d'intensità che li porterà alla resa o alla Missione Finale in cui affronteranno una volta per tutte la minaccia che grava sul mondo.

Molto interessante anche la meccanica dell'Atto Eroico con cui un personaggio può sacrificarsi come solo gli eroi sanno fare. Un atto che, nella missione finale, può anche arrivare all'estremo sacrificio in nome della vittoria contro la minaccia. Un modo indubbiamente valido per aggiungere un notevole carico emotivo, epicità e drammaticità alle situazioni più difficili.

Le mie considerazioni

Innanzitutto, Il Mio Fantasy è un gioco che mantiene ciò che promette. Scusate se è poco. Il regolamento snello e veloce, le meccaniche facili da apprendere in poco tempo remano tutte nella direzione che si prefigge il gioco. Ed infatti l'ambizioso obiettivo di far vivere in poche ore le emozioni di un fantasy eroico viene raggiunto con agevole naturalezza.
Tutto questo però se si sta alle sue regole e alla sua struttura narrativa. Come tutti i giochi non tradizionali, va giocato seguendone le regole. Se si cerca di sfruttare la propria esperienza di gioco "alla D&D" credendo di cavarsela e facendo a modo proprio, si va inevitabilmente incontro ad un flop.
Non nascondo che ad alcuni il gioco potrebbe non piacere, proprio per la sua impronta fortemente narrativa che richiede da parte di tutti i giocatori un contributo attivo. Ci sono giocatori che non sono fatti per questo, che sono intimoriti dalla libertà d'azione e narrazione, che si sentono persi e si bloccano quando devono raccontare senza percorrere la strada tracciata dal GM. Lo dico perché uno dei partecipanti con cui ho giocato è così, ed infatti non è riuscito ad apprezzare il gioco, anzi lo ha veramente sofferto nonostante gli sforzi di tutti nell'aiutarlo.
Dal punto di vista del GM invece il carico di lavoro di preparazione è praticamente nullo. La mia maggior fatica è stata imparare il regolamento quel che basta per esserne pratico e assistere i giocatori durante i primi utilizzi delle meccaniche.
Il processo di creazione che dà ai giocatori l'onere di definire il proprio scopo, ha un vantaggio sottinteso che è quello di far sì che portino in gioco ciò che vogliono vedere in gioco, la minaccia che vogliono affrontare. Non sarà il GM a imporla per loro e pertanto non potrà essere qualcosa che non li aggrada o non suscita il loro interesse.

Il Mio Fantasy è un gioco ideale per riempire una o due serate, per one-shot autoconclusive. Lo vedo meno indicato per strutturare campagne, anche se esistono modi per farlo. Personalmente ritengo che dia il proprio meglio nei tempi per cui è congegnato. E' sicuramente un ottimo modo per intervallare altri giochi con più serialità, o per giocare comunque quando qualche giocatore da buca all'improvviso prima della periodica gaming night.

Infine, altro grande punto di forza sta nella disponibilità dell'autore: per me che son di coccio, alcuni passaggi del regolamento dopo aver letto il manuale restavano poco chiari. Mi è bastato contattare Giovanni per ricevere spiegazioni e pieno supporto portati con rara gentilezza, da una persona che trasuda passione per ciò che fa. Per questo, invito chiunque legga queste righe a dare un'occhiata anche alle altre sue creazioni. Io l'ho fatto e non me ne sono pentito.

Per chi volesse acquistare Il Mio Fantasy, il link si trovano sul sito della Vas Quas Editrice, dove potete scegliere tra edizione cartacea o digitale (ed il PDF costa davvero una sciocchezza, 5 Euri, fosse anche solo per la curiosità di sapere come si gioca).

Mi piacerebbe poter scrivere le cronache romanzate delle mini-saghe che sono scaturite dalle partite svolte, ma purtroppo dubito che ne avrò il tempo. Ed è un peccato perché il gioco permette di crearle con tale facilità...
Ora mi fermo, nel prossimo articolo il secondo gioco provato durante la "maratona"!

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Beh regolamento snello e forte componente narrativa lo rendono molto interessnte! A proposito, ma riesci ancora a trovare tempo per le maratone? Che invidia noi fatichiamo a trovarci per una partita coi giochi da tavolo!

Ale ha detto...

No, non riesco a trovare il tempo per le maratone. E' un evento raro quanto un'eclissi totale di sole, un'allineamento dei pianeti, roba così insomma, ci siamo capiti. Eppure, con il passare di strani eoni, può ancora capitare... e quando capita se ne approfitta.
Il bello di questi giochi (e lo vedrai soprattutto con il prossimo) è che una volta provati e presa un po' di dimestichezza, possono essere usati facilmente per partite al volo, anche quando si ha poco tempo. Se è vero che per Il Mio Fantasy ci vogliono circa 4 ore, per il gioco che andrò a presentare nel prossimo articolo ne bastano 2!

Nicholas ha detto...

Ah ma quindi maratona è un termine internazionale!
Noi di solito le usiamo per dare una spinta alla campagna: 10 ore filate di schifezze e wfrp.

Poi una volta all'anno faccio la wifcon a modena con alcuni amici 3 giorni ininterrotti di giochi da tavola e gnocco fritto.

Ale ha detto...

Sì maratona è internazionale! Nella mia versione si applica a partite che corrispondano almeno ad una giornata lavorativa (8 ore)!