Adam crolla sul divano del piccolo appartamento di Eva, osserva i muri scrostati e le macchie di umidità.
Abbandonati sulle sedie ci sono diversi vestiti buttati alla rinfusa.
Un pacco di preservativi è in bella vista sul tavolino, vicino ai resti di polvere bianca.
Eva riappare in camicia da notte.
E si siede a fianco a lui.
“Non vuoi dormire con me? Il letto è grande per tutti e due”.
“Sto bene qui”.
La schiena gli manda una fitta.
Guarda la ragazza.
“D’accordo”.
La segue in camera da letto, si toglie il giaccone, la felpa e le scarpe e si lascia cadere sul materasso.
Gli occhi si fanno pesanti.
 Eva continui a parlare.
“... piastrine militari? Anche un mio amico le ha, sei un militare?”
Ma Adam sta già dormendo.

5 - EVA

Adam crolla sul divano del piccolo appartamento di Eva, osserva i muri scrostati e le macchie di umidità. Abbandonati sulle sedie ci sono...

"Co... cosa?" esclama Rosco, drizzando la schiena e balzando sulla sedia. "La fede?"
"Proprio così, sceriffo... scusi un attimo... NO, QUELLO VIENE CINQUANTA PEZZI, PRENDERE O LASCIARE!"
Rosco allontana di scatto l'orecchio dalla cornetta per evitare di farsi distruggere il timpano dall'urlo del veterano.
"Cristo santo, Todd! Mi hai quasi assordato!"
"Scusi tanto. Cosa le stavo dicendo?"
"Stavi parlando della fede di Jenny O'Donnell".
"Ah, già. Vede, quella donna l'ha impegnata".
"Questo me l'hai già detto, idiota. Vai avanti".
"Non si scaldi, sceriffo! Comunque la donna ha scambiato la fede con una pistola".
Che diavolo ci fa Jenny con una pistola? pensa Rosco, strizzandosi gli occhi con le dita, poi stringe la cornetta fino a sbiancarsi le nocche. "Ora stammi a sentire, Todd. Te lo ripeterò solo una volta. Metti da parte quella dannata fede, nel pomeriggio passerò io a prenderla. E non dire a nessuno che ce l'hai, capito?"
"Nessun problema, capo!" esclama ridacchiando il veterano. "Ah, c'è un altro problema di cui speravo potesse occuparsi".
"Non voglio avere nulla a che fare con i tuoi casini" sibila Rosco.
"E' un favore per O'Donnell, non per me" chiarisce Todd, poi continua. "La piccola villetta in mezzo al bosco che usiamo come deposito..."
"Cristo, ragazzo, non voglio sentire i dettagli di quello che fate! Meno ne so, meglio è!"
"Quante storie, sceriffo! Comunque, ho appena ricevuto una lettera da parte della National Bank of America. C'è scritto sopra notifica di sfratto e dice che hanno messo i sigilli alla proprietà. Volevo chiederle se lei poteva risolvere questo piccolo casino. O'Donnell ci tiene, a quella villetta. Ok, forse tiene più a ciò che contiene..."
Rosco sprofonda nella sedia. Una roba semplice, aveva detto il vecchio. Tienimi lontano i casini e ti riempirò di soldi, aveva aggiunto. Ora quel facile guadagno fuori busta si stava rivelando un'immane rottura di scatole e, molto probabilmente, una gioia per la sua gastrite. "Ok, va bene. Lasciami qualche giorno per sistemare questo casino. Mi farò vivo io. E ricordati la fede!"

04 - DO UT DES, SCERIFFO

" Co... cosa? " esclama Rosco, drizzando la schiena e balzando sulla sedia. " La fede? " " Proprio così, scer...

Verso sera Adam entra al Last Hope, un fetido bar incassato tra due alti condomini fatiscenti.
L’interno è buio e fumoso, il pavimento coperto di segatura.
Adam si siede al bancone e guarda stanco il suo riflesso nello specchio polveroso della scansia dei liquori.
Il barista si avvicina.
“Un whisky” dice Adam.
L’uomo versa da bere.
“Conosci un certo Russel?”
Il barista non risponde.
Una giovane ragazza si avvicina a lui e gli sorride.
È molto truccata e indossa una minigonna scura e un top argentato.
“Vuoi un po’ di compagnia straniero?” chiede con voce cristallina.
“No”.
La ragazza si siede lo stesso vicino ad Adam e fa cenno al barista di lasciare la bottiglia.
“Mi chiamo Eva” dice e riempie il suo bicchiere e quello di Adam.
“Adam”.
“Adam e Eva, era destino che ci incontrassimo” dice la ragazza sorridendogli “e sai cosa hanno fatto Adam e Eva nel giardino dell’Eden no?”
“Ti ho già detto che non mi interessa”.
La ragazza non si da per vinta e posa una mano sul braccio di Adam.
“Cosa ti porta a Detroit?”
Adam non risponde.
La ragazza riempie di nuovo i bicchieri e riprende a parlare.
“Sei un bel tipo tu, misterioso, mi piace, magari dopo puoi fare un salto a casa mia”.
“Non mi interessa”.
La ragazza mette su un finto broncio mentre continua a riempire i bicchieri.
“Dove abiti?”
“Da nessuna parte sono appena arrivato”.

Dopo una mezz’ora di chiacchiere inconcludenti i due sono ubriachi.
“Almeno accompagnami a casa” dice la ragazza “è un brutto quartiere e io sono ubriaca”.
Adam cede.
“D’accordo ti accompagno a casa anche perché non ho un posto dove stare, ma voglio solo dormire, che sia chiaro”.

4 - LAST HOPE

Verso sera Adam entra al Last Hope, un fetido bar incassato tra due alti condomini fatiscenti. L’interno è buio e fumoso, il pavimento co...

È un fresco pomeriggio.
Adam esce dalla stazione di polizia, le accuse a suo carico sono lievi, è un reduce e la polizia ha chiuso un occhio, ma essendo un vagabondo gli viene dato l’obbligo di firma finché rimarrà a Detroit.
Una bella seccatura, ho fatto proprio una cazzata. 
Si stringe nel suo giaccone militare e si dirige verso la periferia, sa che Russel abita da quelle parti, non sa l’indirizzo preciso ma conoscendolo sarà in qualche bar.

3 - LA LEGGE

È un fresco pomeriggio. Adam esce dalla stazione di polizia, le accuse a suo carico sono lievi, è un reduce e la polizia ha chiuso un occ...

Quando la porta si chiude alle spalle di Rick, Rosco si lascia cadere sulla poltroncina deformata, che ha ormai preso la forma del suo fondoschiena. Il sedile in pelle emette un lamento stridulo, ma l'uomo non ci fa caso.
Quel ragazzo prima o poi mi farà venire un infarto pensa lo sceriffo, aprendo la scatola delle ciambelle e guardandone il contenuto. Dopo qualche secondo la richiude senza prendere nulla. E' un fessacchiotto, anche se suo padre non vuole ammetterlo... come ha fatto a non accorgersi che sua moglie gira senza fede da quasi una settimana? Quella donna sì, che se lo rigira come vuole!
Rosco afferra un fazzoletto da una tasca e se lo passa sulla fronte. I suoi pensieri si focalizzano sulla figura snella e sinuosa di Jenny, la moglie di Rick. Una donna del genere è di sicuro abituata a ricevere fischi d'approvazione quando passa per strada. Chissà come ha fatto quel fesso a sposarla... probabilmente i soldi del vecchio O'Donnell hanno avuto un fattore determinante nella faccenda.
I pensieri di Rosco ritornano alla fede, nascosta fino a pochi minuti in fondo al cassetto. Chiude gli occhi e risente nella testa la telefonata di Todd, il proprietario del banco dei pegni giù sulla Forest Hills Road, ricevuta una settimana prima...

"Buongiorno, sceriffo" esclama con voce squillante Todd. La voce è vagamente impastata ed il tono un po' troppo allegro per un lunedì. O il veterano ha fatto l'affare del secolo, oppure è di nuovo sotto effetto di metanfetamine.
Lo sceriffo propende per la seconda. Todd non gli è mai piaciuto: primo perché la sua pelle vira un po' troppo alla cioccolata, secondo perché lo tratta senza la dovuta deferenza, manco fosse un suo pari.
Rosco scaccia quel pensiero; in fondo quel coglione drogato lavora per O'Donnell, e il vecchio lo paga profumatamente proprio per tenere a bada i suoi agenti e per chiudere entrambi gli occhi di fronte alle sue attività. "Ciao, Todd" risponde secco Rosco. "Perché diavolo mi chiami in ufficio?"
"No, beh, ecco... volevo farle sapere una cosa, magari le interessa..." ribatte Todd abbassando la voce, ma senza nemmeno tentare di nascondere il tono divertito. "E' passata di qui Jenny O'Donnell, la moglie di Rick".
"Gestisci un locale aperto al pubblico, perché la cosa dovrebbe interessarmi? Magari era alla ricerca di paccottiglia a buon mercato!"
"Vede, sceriffo, è il motivo della visita che forse le interessa" continua Todd, senza perdere il buonuomore. "E' passata di qui per impegnare la sua fede".

03 - SOFFIATA VIA TELEFONO

Quando la porta si chiude alle spalle di Rick, Rosco si lascia cadere sulla poltroncina deformata, che ha ormai preso la forma del suo f...

Un uomo di mezza età si avvicina a Adam, è di corporatura minuta, con un cappotto leggero grigio topo, si frega le mani mentre fissa il nuovo arrivato.
“Mi sembri proprio in cerca di un lavoro, ne ho giusto uno che fa per te, siamo a corto di personale per pulire gli autobus, la paga è 6$ l’ora, che ne dici?”
“No, non mi interessa, anzi, ora devo andare”.
“Sei sicuro? Non ci sono molti lavori a Detroit c’è la crisi, inoltre il tuo biglietto valeva fino a Cleveland, hai viaggiato senza biglietto le ultime 180 miglia".
L'uomo si guarda attorno poi si avvicina a Adam con fare cospiratorio.
"Facciamo così, ti offro 7$ e chiudo un occhio sul biglietto scaduto, ma se rifiuti non mi resta che chiamare la polizia”.
Adam lo guarda male poi gli da uno spintone e corre via.
L’uomo cade sull’asfalto battendo malamente la testa e mettendosi a urlare.
La gente guarda verso Adam che corre.
Alcuni si frappongono tra lui e l’uscita.
Adam cerca di farsi largo a spintoni ma dopo pochi metri si trova davanti l’uniforme blu del DPD.

2 - OFFERTE DI LAVORO

Un uomo di mezza età si avvicina a Adam, è di corporatura minuta, con un cappotto leggero grigio topo, si frega le mani mentre fissa il n...


Detroit un qualche giorno primaverile del 2010.
Adam scende dal Greyhound che l’ha portato fin qui da Washington.
Tutto quello che possiede sono i suoi vestiti, qualche dollaro e le piastrine militari di quando ha servito in Afghanistan.
Detroit lo accoglie con file infinite di fabbriche chiuse e case abbandonate.
Per continuare il mio viaggio devo tirare su qualche soldo.
Inoltre ho tutta la schiena rotta per aver dormito su questo autobus schifoso, una buona dormita mi farebbe bene.
E a Detroit vive Russel, abbiamo servito insieme un paio di mesi, mi piacerebbe salutarlo.
Si guarda intorno, gli altri viaggiatori si spostano nella stazione degli autobus salendo e scendendo dai mezzi o sorseggiando il caffè delle macchinette.
È ora di combinare qualcosa.

1 - DETROIT

Detroit un qualche giorno primaverile del 2010. Adam scende dal Greyhound che l’ha portato fin qui da Washington. Tutto quello che po...

"Ma che cavolo stai blaterando, Rick?" si difende lo sceriffo, spingendo la schiena indietro ed afferrando saldamente i braccioli, nel vano tentativo di allontanarsi da lui. "Ti sembra che io possa fare una cosa del genere a te?"
"Adesso capisco perché mia moglie passava così spesso di qua! Era per vedere lei!" urla il giovane agente, gli occhi fuori dalle orbite.
"Ma sei scemo? Ti rendi conto di quello che dici?" ribatte Rosco, imporporandosi. "Guardami bene e usa quel cavolo di cervello che ti ritrovi!"
Rick scende con lo sguardo ed osserva con disgusto il corpo dello sceriffo, sudato e deformato dal grasso. Rosco si afferra l'addome prominente, lo scuote un po' e poi alza le mani. "Ti pare che una bella donna come tua moglie possa volere uno come me? Ho più pancia che fava, ormai!"
"E allora perché cavolo ha l'anello di mia moglie nel cassetto?" sibila Rick, socchiudendo gli occhi e guardandolo in tralice. "Me lo spieghi".
"Quell'anello fa parte di una partita di merce rubata che abbiamo recuperato" risponde Rosco, la fronte imperlata di sudore. "Ho letto la dedica, aspettavo che tua moglie passasse di qui per..."
"Rubata!?!" esclama Rick, sgranando gli occhi. "Jenny non mi ha detto nulla..." sussurra, mentre le spalle gli si curvano lentamente, liberandosi della tensione.
"Come ti dicevo, volevo parlarne prima con Jenny per evitare che qualche lingua lunga potesse fare delle supposizioni. Sai quanto veloci girano le voci, qui a Wilson".
Il giovane abbassa la testa e il suo volto si colora di un rosso acceso. A causa della stupida gelosia che gli ha offuscato la mente, ha mosso delle gravi accuse verso il suo superiore; in fondo, lui voleva solo proteggerlo dai pettegolezzi di una piccola città. Tradimento! Che pensiero idiota.
"Mi scuso per come ho reagito, sceriffo" balbetta Rick, chinando ancora più il capo. "Spero che non mi vorrà licenziare per quello che ho detto".
"Suvvia, ragazzo... hai usato parole pesanti, ma non è così grave" ribatte Rosco, accennando un sorriso. "La gelosia è una brutta bestia, lo so. E comunque non potrei mai fare un torto a tuo padre".
"Grazie, signore".
Lo sceriffo si alza, si avvicina e gli assesta un paio di pacche sulla spalla. "Ora vai a fare il tuo lavoro e non ti preoccupare. Jenny ti è fedele, te lo dico io".

02 - ACCUSA E DIFESA

" Ma che cavolo stai blaterando, Rick? " si difende lo sceriffo, spingendo la schiena indietro ed afferrando saldamente i brac...

Dopo l'ennesimo timbro, Rick O'Donnell chiude diligentemente il tampone per evitare che l'inchiostro si secchi. Il ventilatore muove un po' l'aria dell'ufficio, alzando gli angoli dei numerosi moduli impilati sulla sua scrivania. Il giovane agente di polizia si deterge il sudore con la manica, poi sbuffando afferra una decina di faldoni e si dirige a passo sospinto verso l'ufficio di Rosco.
"Posso entrare, sceriffo?" esclama Rick, spostando la mano dalla precaria pila di carta per bussare un paio di volte sulla porta.
"Entra pure, figliolo" esclama Rosco, addentando una ciambella.
Rick lancia un'occhiata alla bocca sporca di zucchero dell'uomo, quindi si dirige verso l'armadio delle pratiche evase. Sarà la quinta, questa mattina, e non sono nemmeno le dieci. Speriamo che il prossimo boccone gli vada di traverso, a quello stronzo.
"Cos'è tutta quella roba?"
"Sono i verbali che ho finito di catalogare, sceriffo! Sa che il venerdì mi occupo di sistemare il lavoro della settimana" risponde Rick, disponendo i vari documenti nei raccoglitori. "Ah, ho finito i moduli per le denunce. Può darmene un'altra decina?"
Rosco si guarda intorno, cercando con gli occhi i documenti in mezzo alle scartoffie sparpagliate sulla scrivania. Alza la scatola delle ciambelle, guarda le pagine macchiate d'unto che vi albergano sotto e poi riposa la confezione. "Qui non ci sono, ragazzo. Prova a chiedere a Beth, lei di sicuro ne ha".
"L'altra volta li ha pescati dal cassetto, sceriffo" esclama Rick, dirigendosi verso la scrivania e tirando uno dei pomelli. "Eccoli qui!"
Rosco si volta di scatto e cerca di chiudere il cassetto, non prima però che l'occhio dell'agente caschi sul piccolo cerchietto dorato appoggiato sul fondo.
"E questa fede, sceriffo? Troppo caldo per indossarla?" chiede Rick con un sorriso, afferrando l'anello e rigirandoselo tra le dita.
"No, non è..." inizia a ribattere Rosco, ma la frase gli muore in gola quando vede gli occhi di Rick soffermarsi sulla scritta all'interno.
"... Rick e Jenny..." mormora l'agente, il volto distorto dalla rabbia. Il suo sguardo si posa sullo sceriffo ed il suo palmo cala pesante sulla scrivania. Il colpo fa sobbalzare Rosco, che si ritrae d'istinto.
"Lo sapevo! Sapevo che i miei dubbi erano fondati!" urla l'agente, sputando goccioline di saliva sulla scrivania e sul pavimento. "Lei se la fa con mia moglie!"

01 - LA FEDE

Dopo l'ennesimo timbro, Rick O'Donnell chiude diligentemente il tampone per evitare che l'inchiostro si secchi. Il ventilator...